Identità religiosa

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La scuola si pone all'interno del sistema formativo integrato per l'infanzia con lo scopo di accogliere i bambini per una educazione integrale della loro personalità, in una visione cristiana della vita in collaborazione con la famiglia e le risorse del territorio.

Nel rispetto del primario diritto e dovere dei genitori di educare i figli, la scuola intende radicare la propria proposta educativa, nella concezione cristiana della vita, che genitori ed insegnanti si impegnano a coltivare, in spirito di collaborazione.

L'iscrizione alla scuola comporta per i genitori questa presa di coscienza dell'identità della scuola e l'impegno a rispettarlo.

La Scuola è aperta a tutti, anche ai bambini di diversa nazionalità e di altro credo religioso, ne rispetta le credenze, senza per altro rinunciare ad essere fedele alla propria identità della quale i genitori sono informati.

Essa non persegue fini di lucro, e concorre all'educazione integrale della persona, mettendo il bambino al centro della sua azione. Un'azione che promuove le competenze di base per un'educazione integrale della personalità di ciascun bambino attenendosi alle normative Ministeriali vigenti e garante, perciò, del principio di inclusività perché aperta al dialogo e al confronto che riconosce la diversità come ricchezza e che promuove l'interculturalità.

Il cuore del Progetto Educativo è il PRIMATO DELLA PERSONA considerata come valore e dono di Dio e inserita nella scuola che diventa COMUNITÀ EDUCANTE.

Tutti i soggetti coinvolti nell'educazione del Bambino sono impegnati ad assicurare un ambiente educativo che Lo porti ad acquisire un atteggiamento di ascolto e di risposta alla “vocazione” cui è chiamato, ossia alla realizzazione della propria persona in tutte le sue dimensioni: cognitiva, affettiva, relazionale, corporea, estetica, etica, spirituale e religiosa.

La Scuola aderisce alla Federazione Italiana Scuole Materne (F.I.S.M.) mediante la Federazione Provinciale di Varese, e ferma restando la concezione pedagogica di fondo, che la ispira, adotta le Indicazioni Nazionali per il curricolo e i traguardi ministeriali per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento relativi all'I.R.C. (Insegnamento della Religione Cattolica).

Come scuola cattolica, siamo consapevoli della crisi dei valori cristiani e del calo nella partecipazione delle famiglie a quella che è la vita della Chiesa e della Comunità parrocchiale. Spesso i genitori scelgono la nostra scuola perché “scuola del paese” o per l'offerta dei servizi, non tanto per il progetto educativo. Questo ci sprona ad essere maggiormente consapevoli che l'offerta formativa della nostra scuola si arricchisce anche della funzione di evangelizzazione etimologicamente intesa come IL PORTARE LA BUONA NOTIZIA.

“La religione non è un qualcosa che dev'essere insegnato. […] È qualcosa che chiede di crescere dolcemente. Dobbiamo guardare attentamente questa pianta, darle condizioni ottimali di crescita, proteggerla dal freddo e dal maltempo, ma dobbiamo soprattutto avere la pazienza di vederla crescere coi suoi tempi e secondo il proprio cammino”.

Così scriveva Maria Montessori, la famosa pedagogista in Il bambino (1935). Non si tratta di far imparare subito versetti a memoria ai bambini piccoli, ma piuttosto di destare in loro un amore spontaneo verso Dio, e la certa consapevolezza che Dio li ami.

Maria Montessori diceva che tutto quello che entra nell'anima del bambino piccolo vi lascia un'impressione profonda; ed ella pensava che, se i bambini non avessero avuto nella loro prima infanzia quell'atmosfera, quella vita famigliare in cui apprendono la religione respirandola, la loro fede potrebbe essere meno viva.

Scrive Maria Montessori in La Scoperta del bambino: “La madre che porta con sé il bambino in chiesa prepara in lui un senso religioso che non può essere suscitato da alcun insegnamento”.

Maria Montessori era convinta della grande capacità dei piccolissimi di percepire il soprannaturale, e dell'importanza di parlare loro di Dio come di un Padre benevolo e protettore, tutto amore, Colui che ha fatto il mondo e che ama prendersi cura di ogni creatura.

Credere in un Dio Bambino è già di per sé un aspetto straordinario, se poi pensiamo che per Montessori il bambino è padre dell'uomo… Ancora, nel Vangelo di Matteo leggiamo: “se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”, un'affermazione rivoluzionaria, come il pensiero proposto nel metodo Montessoriano.

Osservando i bambini che crescono e si evolvono, Maria Montessori esprimeva così la sua profonda meraviglia:«Si manifesta in questo fenomeno di creazione e di evoluzione la potenza di Dio, che ha voluto dare un aspetto di debolezza al neonato, mentre lo ha dotato di energie sovrumane onnipotenti. Sotto questo aspetto il bambino è lo strumento di Dio per l'evoluzione dell'umanità e assume, agli occhi dell'educatore, un aspetto di maestà, di bontà e di sapienza divina».

La Madonna della Seggiola troneggiava su una parete della prima Casa dei bambini fondata dalla Montessori. Il quadro ne divenne il simbolo e in seguito, in tutte le nuove Case dei Bambini sarà affissa una riproduzione.

«Aiutaci, o Dio, a penetrare nel segreto del bambino, affinché possiamo conoscerlo, amarlo e servirlo secondo le Tue leggi di giustizia e secondo la Tua divina volontà». È una preghiera scritta da Maria Montessori